LINDA FORTUNATI

Nasce a Piacenza il 6 gennaio 1894, muore in Francia in data ignota; nel 1922 espatria in Francia dove conosce e sposa Dante Roda. Operaia bottoniera, partecipa attivamente allo sciopero delle bottonaie piacentine nel marzo del 1930 e nello stesso anno alla terza conferenza clandestina della Cgl a Zurigo. Viene inviata a Mosca in qualità di delegata al quinto congresso dell’Internazionale dei sindacati rossi. Diventa componente del Comitato della sezione di Bruxelles del PcdI, rientra in Italia dopo la Liberazione per poi andare definitivamente in Francia.

Linda Fortunati, che è tra le cinquanta bottonaie licenziate, viene quindi invitata da due funzionari del PCdI a partecipare alla terza Conferenza della Cgl a Zurigo nel luglio del ’30, presieduta dal segretario Giuseppe Di Vittorio. Con lui ed altri delegati si recherà inoltre a Mosca per il quinto Congresso dell’Internazionale dei sindacati rossi. Profuga in Belgio, inseguita dall’Ovra ancora in Francia, può tornare a Piacenza, come tanti altri fuoriusciti, solo dopo la Liberazione, ma senza più trovare né il marito, anch’egli militante politico, morto nel ’40 in un istituto di mendicità, né riconoscimento sociale e politico da parte di una generazione di giovani che non l’avevano conosciuta e non avevano memoria dei sacrifici fatti da un’intera generazione di sindacalisti e antifascisti.

 

Bibliografia:

P. Belizzi, Quelle che non fanno storia: pagine della cospirazione antifascista a Piacenza, Piacenza, Vicolo del Pavone, 2005.
R. Repetti, Due donne protagoniste dell’opposizione al fascismo, in “Studi Piacentini”, n.s., n. 42, 2012
I. Vaccari, La donna nel ventennio fascista (1919-1943), Milano, Vangelista, 1978