ANGELO FAGGI

Nasce a Brozzi (Firenze) il 27 febbraio 1885, a quindici anni si iscrive al partito socialista, militando nell’ala sindacalista-rivoluzionaria.

Nel 1905 si trasferisce a Sestri Ponente (Genova) e si iscrive alla locale Camera del lavoro e il 30 dicembre dello stesso anno, accanto ad anarchici ed altri socialisti, entra a far parte della commissione esecutiva. Più tardi è nominato segretario della locale CdL, carica che mantiene fino agli inizi del 1908, grazie al suo ininterrotto prodigarsi come organizzatore sindacale e propagandista. Contemporaneamente si distingue come giornalista, dapprima come corrispondente del periodico milanese Avanguardia socialista e poi continuando a far stampare Lotta socialista.

Faggi, accanto ad altri sindacalisti-rivoluzionari, decide di uscire dal PSI: tale scelta è però sanzionata il 1° luglio 1907 al convegno di corrente tenuto a Ferrara. Quattro mesi dopo, al congresso di Parma, i sindacalisti-rivoluzionari si separano anche dalla CGL (Confederazione generale del lavoro). Il 22 agosto 1907 si trasferisce a Ferrara, dove è stato nominato segretario della locale CdL. Viene arrestato il 28 giugno 1908 e circa tre mesi dopo ottiene la libertà provvisoria. Il 10 settembre viene nominato segretario propagandista della CdL di Parma e il mese dopo segretario del sindacato tra i lavoratori della terra. Nel luglio 1909 a Piacenza assume la carica di segretario della CdL, dirigendo contemporaneamente il giornale camerale La Voce proletaria e collaborando anche a Piacenza nuova. Tra il luglio 1911 e il luglio 1912 è condannato, per ingiurie e (o) diffamazione a mezzo stampa, per ben cinque volte, per alcuni articoli apparsi su La Voce proletaria. Così, per non essere arrestato, abbandona l’Italia e si rifugia in Svizzera, a Lugano.

Nel 1914 Faggi si trasferisce a Parigi e poi negli Stati Uniti: più volte arrestato, nel maggio 1919 viene espulso. Torna a Piacenza ed è nominato segretario della locale CdL, insistendo, nonostante la sorveglianza della polizia, in un’opera di capillare propaganda a favore dello sciopero agrario. Subito denunciato si dà alla latitanza ma viene arrestato a Sestri Ponente nell’ottobre 1919. Prosciolto per insufficienza di prove, rinunciò temporaneamente (marzo-luglio 1920) alla carica di segretario della CdL di Piacenza per continuare nel Genovesato la sua indefessa opera di propagandista.

Nell’aprile 1921 è arrestato con l’accusa di aver partecipato all’attentato terroristico contro il teatro Diana di Milano e immediata è la risposta delle maestranze piacentine, che proclamano lo sciopero generale. Viene scarcerato circa un mese dopo all’indomani della sua elezione a deputato nella XXVI legislatura nelle file del PSI. Nel febbraio 1923 si trasferisce a Roma per poi espatriare con la famiglia a Nizza: è eletto (marzo 1937) segretario politico della sezione del Partito socialista unitario di Nizza e nel III congresso dell’esilio (Parigi, giugno 1937), come delegato per la Federazione del Sudest e Centro Francia, perorò l’unità d’azione con i comunisti. Torna a Piacenza nel maggio 1946 e vi riprende l’attività politica e sindacale: aderisce al PSIUP (Partito socialista italiano di unità proletaria), diventa vicepresidente della CdL, e, poi, prima condirettore e più tardi direttore del quotidiano Piacenza nuova. Partecipa come delegato di Piacenza al XXV congresso del PSIUP (gennaio 1947). Diventa, nello stesso partito, segretario della federazione di Piacenza per poi staccarsi e fondare il Partito socialista unitario. Presentatosi alle elezioni comunali del 1951, è eletto consigliere comunale. Passato al PSDI (Partito socialista democratico italiano), diventa assessore ai Servizi, assumendo nel luglio 1956 la carica di sindaco. Muore a Piacenza il 6 gennaio 1957.

 

Tratto da:

A. M. Ratti, “Angelo Faggi”,   FAGGI, Angelo Virgilio in “Dizionario Biografico” (treccani.it), (consultato il 19 ottobre 2023)