Petroltubi
Viene fondata a Castel san Giovanni nel 1959 quando Renato Trombetta e Renato Silvano subentrano alla OMP (Officine Meccaniche Piacentine) e iniziano la fabbricazione di raccordi per oleodotti e gasdotti. Nel 1960 si delibera la nuova denominazione sociale in Petroltubi Spa.
Nel 1962, in seguito ad un annoso dibattito sulle prospettive industriali di Castel san Giovanni, la Petroltubi ottiene – grazie al sostegno dell’amministrazione comunale – un ampliamento di quasi 5.000 mq dell’area a sua disposizione a condizioni di assoluto favore, in quanto identificata come l’azienda che può risollevare le sorti economiche del paese di provincia. Inoltre l’azienda entra a far parte del gruppo Techint, operante in America Latina, incrementando la propria capacità produttiva e conquistando così una posizione di primo piano fra i fabbricanti di raccordi in campo internazionale con 140 dipendenti. In questi anni, grazie alla Commissione sindacale interna di operai ed impiegati, vengono anche rinnovati i contratti principali.
Nel 1965 però i presupposti che avevano spinto il consiglio comunale ad appoggiare la Petroltubi non esistono più: l’azienda ha sospeso 43 operai e licenziato 13 impiegati. Le motivazioni sono indubbiamente legate ad una crisi del mercato e ad una congiuntura economica sfavorevole ma il comportamento dell’azienda non soddisfa soprattutto gli esponenti del PCI che lamentano una mancanza di comunicazioni con il sindacato interno che avrebbe potuto proporre soluzioni alternative per evitare le sospensioni.
Nel 1970 la Petroltubi, che conta 200 dipendenti, inizia a costruire raccordi utilizzati per diversi impianti nucleari, tra cui anche la centrale di Caorso nel piacentino, fornendo materiali tramite la Filippo Fochi di Bologna. Diventa improrogabile la soluzione del problema degli spazi per la produzione e per gli uffici e così le sedi diventano tre: via F.lli Bandiera, via 1° Maggio, via Galileo Galilei.
Nel 1984 le attività produttive di Castel san Giovanni sono profondamente in crisi: in vari settori, dall’agro-alimentare al tessile, c’è stato un calo significativo delle attività lavorative; la crisi in cui è coinvolta anche la Petroltubi si fa sentire in tutta la Valtidone, essendo questa la maggior azienda della zona. Nel marzo dello stesso anno la Petroltubi viene incorporata dalla Tectubi spa con sede a Podenzano: i lavoratori in parte si trasferirono a Podenzano nella nuova azienda, in parte rimasero a Castel san Giovanni, negli stabilimenti di via F.lli Bandiera e di via Galilei (CUMA).
Rimase attivo fino al 1987 lo stabilimento di via F.lli Bandiera che nel 1996 venne completamente smantellato e l’area frazionata; quello in via Galilei cessò l’attività nell’ottobre del 2016.
Bibliografia, Archivi
A. Bricchi, La Franca dal Maringon, Calendasco (PC), Le Piccole Pagine, 2022
E. Colombi (a cura di), Castel San Giovanni, la Petroltubi e i petroltubini, Montichiari (BS), Intese grafiche, 2017
Archivio CGIL di Piacenza, ISREC Piacenza